Wednesday, April 14, 2010

PARTENZA PER IL SUDAFRICA ovvero post.n.4


Una volta rientrati in Italia, trascorsi un paio di mesi impacchettando libri assolutamente indispensabili nella mia vita , 2 terzi del nostro guardaroba la roba da sci in Sudafrica proprio no, una montagna di giocattoli oh no! perche’ dobbiamo prendere proprio tutto questo? Ed altre cose e suppellettili che pensavo sarebbero state necessarie nell’immediato una volta arrivati in “terra promessa”.

Cosi’ mi bilanciavo tra l’essere molto organizzata ed emotiva , perche’ in qualche angolino del mio essere ero comunque dispiaciuta di partire. Ti sei resa conto che stai per lasciare la tua amata Toscana, la tua famiglia, i tuoi migliori amici, il miglior cibo al mondo, il paesaggio collinare che fa sognare miriadi di persone, l’arte e la Storia nelle strade? Si. Credo avessi realizzato tutto questo, ma non potevo dimenticare il sentimento di appartenenza che era sgorgato dalla vacanza sudafricana e poi il mio compagno era li’, volevo dare alla famiglia la possibilita’ di essere unita.

I bambini erano tranquilli, ad eccezione della mia grande che all’epoca aveva 13 anni e mezzo ed era la piu’ “italiana’ di quattro…Era sempre in lacrime ed ansiosa riguardo il cambiamento, principalmente perche’ avrebbe dovuto frequentare una scuola inglese ed al tempo parlava solo italiano bhe’, che vuoi parlare in Toscana? Italiano puro! Cosi, per far fronte ai propri sentimenti, scriveva un diario che spezzava il cuore...

La piu’ piccola invece, che aveva quattro anni, era molto a suo agio esprimendo il suo lato piu’ creativo: disegnava sui muri della camera da letto, dipingeva mobili mentre io sudavo ed impacchettavo nel torrido luglio italiano creava una sofisticata forma di body painting su se stessa, completamente nuda , dipingendo il suo corpo con tempera nera, dalla testa ai piedi Oddio, cos’e’ questo?Non ti muovere, non toccare niente, non respirare, no no per favore respira ma solo dal naso….aiutoooooooooo Torno’ a sembrare una monella umana dopo 45 minuti di spazzolamento nella vasca da bagno…Non ha perso questo aspetto creativo nemmeno adesso che ha 7 anni e mezzo.

Adesso mettero’ il nastro dei ricordi in funzione accelerata…Il giorno venne.

All’aeroporto pagammo una cifra mostruosa per il bagaglio extra, che corrispondeva ad un settimo biglietto di aereo ma via, ci deve essere un errore, abbiamo solamente 14 valigie! Ma l’impiegata, donna, ovviamente non lo vedeva assolutamente come un piccolo dettaglio, cosi dovemmo pagare per poter salire sull’aereo.

C’era una tensione emotiva molto forte , tutta la mia famiglia era li’, tentando di ricacciare indietro le lacrime. Senza molto successo devo ammettere. Io avevo un nodo in gola nonostante facessi del mio meglio per buttarlo giu’ come una vera professionista.

Avevo fatto un patto con mia sorella non piangiamo perche’ tanto e’ solo un arrivederci; torneremo per Natale. Per favore tieni duro che se molli, diventa peggio dell’inondazione di Firenze ma la mia bimba grande e mia nipote Camilla si erano appena abbracciate cominciando a singhiozzare diperatemente cosi’, guardando per una frazione di secondo mia sorella negli occhi, cominciammo anche noi. Da li’ fu un effetto amplificato: Giulia, l’altra mia nipote che abbracciava i piccoli e piangeva, mia madre devastata eh lo so che ti porto via i nipoti e che ti mancheranno… ed io che in piu’ mi sentivo cosi colpevole di creare una tale dispiacere a tutti.

Era una vera sinfonia .

Mio cognato sembrava fosse ad un funerale ma almeno si manteneva calmo.

I “maschietti” riuscivano nell’intento di mantenersi calmi.

Una volta sull’aereo mi lasciai andare a tutte le lacrime che la mia anima conteneva Pisa/Parigi, un’ora e quaranta, niente male singhiozzando con mia figlia.

Il resto del volo, Parigi/Johannesburg fu come il riposo del guerriero, cosi’ esausta dalle lacrime versate che mi addormentai profondamente. Non appena atterrati mi sentii subito bene non so che cosa c’e’ in questo posto ma mi piace. Mi piacciono i rumori, i colori, le persone, il paesaggio cosi’ diverso, selavaggio e vasto, l’urlo degli hadida alle cinque del mattino..

Cosi’ comincio’ la nuova vita, l’inizio di una rinascita per me.

Ci fu qualche piccola difficolta’, ma questo e’ normale. Nel disegno generale dell’avventura posso dire che i piccoli si adattarono velocemente poiche’ sono CREATURE PERFETTE.

Noi, gli adulti, dobbiamo sempre complicare le nostre vite perche’ ci sentiamo a nostro agio nella “dramma” piuttosto che nella semplicita’ deve essere il nostro Karma agitato…

Quante vite dobbiamo vivere prima di capire la magia di questa Vita?

Copyright2010LorenzaVerdini

Sunday, April 11, 2010

HAKUNA MATATA ovvero post.n.3

Nell’aprile 2006, decidemmo di andare in Sudafrica per una vacanza . Per vedere che tipo di posto fosse il paese dove mio marito trascorreva gran parte del tempo, mettendo su una attivita’ commerciale.

Devo ammettere che, sebbene ami viaggiare, all’epoca non ero andata piu’ lontana dell’Europa e del Medio Oriente, mai in vacanze esotiche in isole sperdute…che diavolo aspetti? Di diventare nonna? Sentivo di stare per esplorare “l’incognito”, che non era poi cosi misterioso visto che qualcosa mi arrivava dai racconti delmio compagno.

Cosi’, cominciai a fare i bagagli per tutta la famiglia, operazione che prese un paio di giorni bene…vediamo…adesso in Italia e’ primavera, il che vuol dire che in Sudafrica e’ autunno, il che potrebbe voler dire di portare vestiti appropriati. Bho’? Cosa infilo in valigia pullover di lana o di cotone? Prendo sandali o scarpe sportive? Ci sara’ bisogno di una crema solare protettiva? Ah, non mi devo dimenticare i farmaci di pronto intervento per i piccoli…

Nonostante un leggero panico da bagagli, alla fine riuscii nell’impresa piu’ difficile, portare le cose giuste per una famiglia con quattro figli.
Cosi’, stracarichi, andammo all’aeroporto per decollare verso Johannesburg in un bellissimo pomeriggio di primavera, dove lasciavo la mia amata Toscana per un salto nel buio dell’ Africa selvaggia…ma sara’ davvero poi cosi’ selvaggia?

Il volo fu una cosa abbastanza avventurosa, considerando I 39 gradi di febbre della mia bimba piu’ piccola che non aveva ancora 4 anni perche’ hai aspettato di essere sull’aereo per ammalarti? e che non era felice di sentirsi intrappolata in un sedile di aereo mentre gli altri passeggeri cercavano di dormire ti prego non vomitare…ce la faccio con la febbre ma non col vomito… La turbolenza sull’equatore non aiutava. Dopo qualche ora, quando la hostess ci porto’ i vassoi con la colazione ero in paradiso, completamente rilassata direi esausta e pronta per l’avventura.

La cosa che mi colpi’ immediatamente,cominciando la discesa verso Johannesburg, naso incollato al finestrino, fu l’enorme distesa sotto di me piena di grandi brufoli blu, come un extraterrestre affetto da varicella…Erano semplicemente PISCINE! Di tutte le misure e forme. Mi aspettavo di vedere correre felici zebre e giraffe, invece potevo ammirare piscine.

Questo fu il primo scenario che mi accolse in Sudafrica.

Come in ogni bella vacanza che si rispetti, la regola che il tempo vola, non fece eccezione: le tre settimane stavano andando via veloci, il nostro tempo era intenso e pieno di cose belle da scoprire, il clima assolutamente perfetto. Trascorremmo tutto il tempo a Johannesburg, con l’eccezione di alcuni giorni a Zimbali, un posto immerso nella natura vicino a Durban, poiche’ volevo immergermi nella vita della metropoli per vedere com’e’ Johannesburg una parte di me gia’ silenziosamente innamorata del posto ed aperta alla possibilita’ di venire ad abitare qui.

Devo ammettere fu amore a prima vista: il rumore nelle strade, la musica alla radio, la luminosita’ del cielo piu’ bello che avessi mai visto, gli incredibili tramonti, l’andamento lento della vita, gli uccelli e la natura, ma piu’ di qualunque cosa il calore ed il sorriso della gente. Energia Pura…

Ogni singola persona che incontravo era affettuosa, sorridente, gentile anche se non mi conoscevano mio Dio, mi sento a casa…posso vivere qui, con questa gente, e’ energia pura . Cosi’ decisi in un attimo, coerentemente con l’impulsivita’ del mio carattere si, e’ davvero il tuo carattere: non ci pensi mai due volte quando devi prendere decisioni importanti che volevo trasferirmi in Sudafrica con i miei quattro figli, per riunire la famiglia.

Ma anche per crescerli in un posto dove la diversita’ puo’ essere bellezza, la poverta’ calore , che possiamo imparare ad aiutare e supportare gli altri; che essere diversi vuol dire essere tutti uguali perche’ siamo tutti UNO.
Stavo facendo l’esperienza profonda e sincera, dell’energia pura che fa del Sudafrica un posto cosi’ speciale. Non c’era una singola cosa che avrebbe potuto farmi cambiare idea.

Cosi, di rientro in Italia, annunciai alla mia famiglia annichilita che in settembre ci saremmo tutti trasferiti in Sudafrica.

Hakuna Matata, che mondo meraviglioso!



Copyright2010LorenzaVerdini

Monday, April 5, 2010

L'ULTIMA DELLA LISTA ovvero post n. 2


Voglio spendere alcune parole sul concetto delle false priorita’ e del diventare, conseguentemente, l’ultima della lista.

Non so esattamente se sia un’eredita’ culturale (la mia e’ italiana, dopo tutto) ma trovo che personalmente avevo assunto il ruolo della mamma factotum, la Sig.ra Aggiustatutto.

La ragione in virtu’ della quale mi sono ritrovata ad essere omnipresente nella vita familiare probabilmente risiede nel fatto che volevo colmare quelli che per me erano vuoti ( e qui non mi dilungo in dettagli personali…).

Cosi, ho fatto un grosso errore. Mi sono trasformata in Wonder Woman. Il problema e’ che ho creduto a lungo di fare la cosa giusta. Sciocca. Naïve. Irresponsabile. Stavo solo consumando tutte le mie energie vitali mettendomi in fondo alla lista delle priorita’. Tutto e tutti venivano prima di me.

Cosi’ ero solita pensare oh, non posso andare in palestra perche’ non ho tempo, devo prendermi cura dei bambini. Non andavo dal parrucchiere per cosa? Non nutrivo la mia anima del piacere della lettura sono cosi’ stanca che appena tocco il letto sprofondo nel sonno ne’ dell’immensa ed assoluta gioia dello scrivere scrivere, scrivere, cos’e’ scrivere? Niente di personale o relativo ai miei desideri o passioni era parte del mio quotidiano. Solo dovere, dovere, dovere, per far funzionare tutto. Peggio, non avevo finito l’Universita’, che amavo cosi’ tanto, per caricarmi del fardello delle responsabilita’ familiari.

Cosi’, piano piano, ho cominciato a sentirmi come uno degli zombie di Michael Jackson. Ed io ero l’unica responsabile di tutto , la colpa era semplicemente mia perche’, nonostante la mancanza di supporto da parte di mio marito , lui non mi aveva mai detto “fai questo, non fare quello”. Devo avere qualche rotella fuori posto mi sentivo “colpevole” di lasciare I bambini a casa con la baby sitter e di non essere li’ per loro hey Wonder Woman, cosa c’e’ che non va? Pensavo di poter far sentire loro tutto il mio amore con il perenne “taglia e incolla” della mia presenza.

Oh no…, santo cielo, ero proprio cieca. Avevo bisogno di una grande sveglia.

Questo il panorama della mia vita da sopravvissuta quando ho deciso di raggiungere mio marito in Sudafrica . Si, assomigliavo a una sottospecie di Rambo…

Dopo questa esperienza, adesso vedo chiaramente i miei errori e posso sinceramente affermare che le donne, soprattutto se mamme, sono esseri multidimensionali e multisensoriali perche’ nello sviluppare l’istinto materno agiscono e vivono ad un livello superiore che trascende il modo lineare di pensare dei nostri amati partners. Il pensare “maschile” e’ CAUSA-EFFETTO, fine della storia, solo una cosa alla volta e dopo la palestra, per favore!

Noi non agiamo ne’ viviamo secondo la suddetta legge di causa-effetto, perche’ possiamo fare 100 diverse cose allo stesso tempo, prendere responsabilita’ per l’intera famiglia e la vita dei nostri familiari, per la nostra vita personale ed il lavoro, sempre focalizzate e presenti.

Questo essere multidimensionale straordinario si chiama DONNA e fortunate siamo a poter ancora apprezzare la differenza dell’uomo nella nostra vita.

So che ci sono tante eccezioni alle regola di cui parlo, per cui amici maschietti non prendete personalmente quello che ho scritto ma sentitevi orgogliosi della vostra sensibilita’, disponibilita’, emozioni, amore. So che, da qualche parte del mondo, anche molto vicino, ESISTETE!

Ultimo pensiero per oggi. Noto che in molte religioni le dee piu’ importanti sono femminili: allora celebriamo oggi la nostra speciale multidimensione e MADRE TERRA.

Love&Rainbow

Copyright2010LorenzaVerdini